Primasso nulla rosa est

 

Gentilissimo Professore (Lettere Rossi) Le consegno questa lettera solo dopo il mio ultimo (spero) appello, per non condizionare il giudizio e la sua valutazione finale.

Aldilà dell’esito la devo ringraziare non tanto appunto per la valutazione, ma per quanto ha saputo darmi; esco dalle sue lezioni più ricco e dopo tutto, in definitiva  è questo il risultato che più conta.

Solo ora, visto la copiosa mole del programma, e il risaputo  della sua fama di professore preciso e puntiglioso, comprendo che l’aver scelto il suo modulo è stata una decisione un poco azzardata.

Senza troppi calcoli, avevo preferito il suo corso anche se un pò intimorito, perché ammaliato dallo studio di autori così stimati, inoltre di fatto, perchè avevo la possibilità concreta di poter frequentare

Ho avuto l’onore dunque e in verità il piacere, di assistere alle sue lezioni ed anche se è stato un impegno notevole,il premio finale mi ha ampiamente ricompensato allego a proposito alcune frasi tratte da dei  miei scritti

…Mai avrei creduto che una persona potesse “crescere” cambiare psicologicamente in modo quasi fisico e tangibile grazie a delle nozioni di cultura letteraria  ….proprio questo ultimo termine mi fa pensare al corso di letteratura che mi ha mutato:…un esperienza allucinante. …Abbagliante contemplativo mistico come di fronte ad un a mirabile opera d’arte o ad  uno Stupa o una croce che sia l’effetto anagogico della Divina Commedia?2

Le confesso che al primo appello non feci a tempo a studiare tutta la dispensa mi rimase da leggere la sua collega Violetta de Angelis che in un primo momento confuso addirittura pensavo fosse la madre di Virgilio, immagini lei che razza di liceale…roba da far tremar la terra… per miglior soglia

Proprio le sue lezioni poi, mi hanno invece arricchito e… parecchio

L’importanza delle glosse dei commenti, delle postille. Un reticolo di note che soffocavano e nel contempo palesano ogni testo, il conoscere che nel medioevo scrivevano volutamente oscuro in modo di non farsi comprendere se non attraverso una specie di iniziazione.

Comprendere per questo l’importanza del ritrovare i testi scolastici dei grandi autori perché :

Quod nova testa capit inveterata sapit.

Io ho solo “capit” che fin da piccolo ho sempre lavorato e sodo e che lo studiare spesso era una vera e pura chimera immagini da vetera cosa possa uscirne dalla mia… botte

In compenso ora è tanta  la voglia di leggere altri suoi saggi ed approfondire i diversi autori studiati sigh…solo sommariamente  

Un programma da palati raffinati, nomi che incutono riverenza solo sentirli pronunciare, immagini la mia titubanza nell’interpretarli, ma lei con maestria con le sue letture, ha saputo mostrare anche i loro lati deboli, senza per questo rimpicciolire la loro grandezza, ce li ha resi più “umani”

Nella prova scritta non riuscii a completare del tutto la risposta sulla  “trasmissione di un opera”

La preoccupazione di non riuscire a scrivere in pochi minuti quello che si è studiato per ore ore, temi che gli autori stessi, hanno concepito in una vita intera.

Tradurli in pochi attimi e in conciati stringati concetti,  è un poco come una bestemmia di fronte al loro sudario Inoltre non conoscendoLa bene, si ha il timore che non comprenda la fatica fatta, e nell’esposizione si  è più concentrati a dimostrare cosa e quanto  si  è studiato, più che dare un senso e risalto a quello che  veramente abbiamo compreso. Come dice un suo bravo collega:

Per argomentare  ci vuole tempo ed è proprio quel tempio che ci sembra di non avere. Da qui la necessità e il finto paradosso di perdere tempo per conquistarlo, si ha bisogno di assenza per essere  presenti, si ha bi sogno  di vuoti per indicare dei pieni

Nel caso specifico sulla domanda della lettura critica, volevo aggiungere che il testo  vive, parla e si trasforma nel tempo, per  lo stesso Cottini  l’edizione critica, come ogni atto scientifico è solo un ipotesi economica di lavoro mentre per Avalle il concetto di originale è uno dei più sfuggenti ed ambigui e perciò  la traduzione di un opera è un omaggio  estremo alla verità nascosta

Nelle sue stesse dispense leggo che un testo perfetto in ogni sua parte forse non è mai esistito, inoltre noi non vediamo solo ciò  che guardiamo ma anche ciò che sappiamo.

Così per  tutti i sensi, dunque percepiamo quel che sappiamo, da qui l’importanza di saper leggere il testo in modo critico Comprendere che c’è sempre qualcuno che fa da filtro e che noi stessi siamo chiamati a farlo di fronte alla pagina che leggiamo. Ho appreso più concetti di psicologia e psicanalisi nel suo corso che in quello propedeutico questa è vera migratoria interdisciplinarietà

Wiva la scuola quando è così wiva i professori meticolosi, wiva gli studenti diligenti che nonostante di poca cultura se motivati e determinati hanno comunque la possibilità di esprimersi e di farsi valere e perchè no….di riscattare le loro ignoranze

Le confesso che mi mancheranno le sue lezioni e questo penso sia il complimento maggiore per un professore; non so il voto ma ripeto, so con certezza che sono un poco più… ricco

Come Petrarca preso da una sorta di grafomania, dopo il suo ultimo fruttuoso appello scrivo anch’io le mie impressioni: scrivere subito  per rendere partecipe la mia esperienza, non che mutandosi i luoghi e il tempo, mutino anche i miei pensieri…                                         Come Lamartine anche questa mia lettera è stata scritta  di getto (?)

 Il poeta consiglia di  imitare le api che non restituiscono ai fiori quello che hanno loro preso ma ne sanno comporre cera e miele con stupenda miscelazione La vera eleganza sta nel riproporre con le nostre parole i concetti anche se appartengono ad altri, come i bacchi che cavano la seta dalle proprie viscere, da se stessi traggono sostanza e forma. Io però mi sento più come Macrobio che nei suoi saturnali propose non solo i concetti altrui ma  ripropose intatti i frutti trovati sui rami di altri Del resto presumo che perfino Collodi abbia attinto qualcosina dalla metamorfosi (l’asino d’oro) da Apuleio e per lo stesso Leopardi:

Petrarca era tanto imitato da sembrare lui stesso imitatore. Mentre sempre a proposito  Eco dice :

 i libri parlano sempre di altri libri e ogni storia racconta una storia  già raccontata

Mi chiedeva un giudizio su Petrarca, difficile avere un pensiero critico, troppe sono le contraddizioni:

…desiderando l’impossibile si finisce di perdere il possibile…volere è poco bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo. L’ingegno va aiutato con lo studio confortato con la meditazione, ma non costringerlo a salire dove non può…moderazione nello studio altrimenti vivrà meglio la persona ignorante che non conosce le miserie umane Scacciare le tenebre dell’ignoranza  trovare in questa terra le forze per salire al cielo …accontentarsi dei limiti che Dio ci ha dato altrimenti vivremo sempre in preda all’angoscia Non è il clamore ma la riflessione che rende l’uomo più colto …..l’ostinato lavoro vince ogni difficoltà. Spesso anche chi ha talento finisce per la smania di parlare troppo bene con il tacere del tutto …se preferiamo essere che parere ci interesserà non tanto il plauso della folla quanto la verità del silenzio. Per mollezza tanti non calpestano questo cammino quanta fatica per vincere le nostra abitudini terrene più ardue ..tu  nascondi il meglio nell’alveare del tuo cuore e con il tempo rendilo favo con la penna

approfittiamo finchè  è vigorosa la mente non aspettiamo che il freddo della vecchiaia ci sorprenda ….dopo aver molto errato staccarsi dai piaceri bassi per … salire. La stessa Salita sul monte Vantoso pare non sia mai avvenuta la  data 1333 è simbolica visto che parla della conversione del fratello avvenuta invece nel 1345

…Seduto riposando pensai alle cose materiali ed incorporee,quello che mi capita è uguale a chi si accosta alla vita beata posta in alto dal cammino difficile, fine della vita, meta di ogni nostro viaggio…altro tema a lui caro

Ma la natura non cede all’umana volontà ne può essere che un corpo scendendo guadagni in altezza, un anima agile ed immortale contro un corpo caduco e mortale sotto il peso della membra. Sollevando l’anima all’esempio del corpo raggiunta la vetta, respiro l’aria leggera, ammiro il vasto panorama penso all’Italia agli amici ai miei peccati e al doppio uomo che c’è in me .Consulto le confessioni e leggo: ..gli uomini se ne vanno a da mari et monti e trascurano se stessi imparare anche dai filosofi pagani che niente è più degno che l’anima, nulla è più grande. Ricercare  non la vana gloria, ma la modesta Vallechiusa, la stessa però genera pena: troppo vicina ad Avignone troppo lontana da Roma.

Petrarca anima in pena in bilico tra la vita mondana, ricca di fama e la vita contemplativa Dice che presto verrà citato in giudizio perché disturba la quiete pubblica perché tutti lo vogliono fermare e chiedere consiglio Si Finge dispiaciuto ma gode l’autocelebrazione. Talmente grafomane che scrive perfino (criticandoli) ad autori famosi del passato

Superstizioso scombina a piacere le date modifica lettere personali  fingendo noncuranza e falsa modestia Si denota le aringhe studiate a Bologna dove ebbe come insegnante Cino da Pistoia che gli fece studiare Dante e lo indirizzò alle materie umaniste. Lui però afferma nella famosa lettera a Boccaccio che non volle mai leggere niente del Sommo Poeta per non esserne condizionato e rischiare di copiarlo, mentre in verità i Trionfi ed il Secretum con la guida di Agostino e la fiammante Laura, non sono altro che la brutta copia della Commedia In verità  tanta è l’invidia che nemmeno lo cita, indirettamente lo critica per aver usato il volgare mentre lui stesso ironia della sorte  sarà ricordato ai posteri in particolare proprio per le sue opere in volgare, e per aver tradotto dallo stesso, la novella più famosa di Boccaccio.

Le stesse lettere che compongono le Familiari,con finta modestia dice di averle salvate per caso più che per intento, mentre è risaputo come dice la stessa  Soliero: Petrarca non scrisse nessun rigo senza l’intenzione di lasciarlo ai posteri.

Lui stesso afferma : Nel rileggere le lettere mi rendo conto di aver detto cose contraddittorie, ma non potevo fare altrimenti per diplomazia e per attenzione al destinatario con personalità diverse. Tante facce tante …menti

Proprio alla luce di queste incoerenze difficile amare un autore così tanto controverso, poi però uno studio meno superficiale delle sue opere, scopri l’uomo sofferente che sta dietro il famoso poeta.

La morte dei genitori in giovane età,  la perdita del figlio Giovanni e del nipotino tanto amato, l’impegno politico per l’unità d’Italia, la sofferenza dell’esiliato, la ricerca di una pace interiore e l’eterno vagabondare

Lo studio scrupoloso di testi storici come per esempio le decadi di Livio fu lui il primo storico a ricomporle a beneficio dell’umanità intera, magari di notte alla luce di un umile cero, con la grafia stanca sporca di cera e macchiata di inchiostro dalla scarsa qualità dalla carta già corrosa dal nemico di Pallade E noi ora con il taglia e incolla con pc cd floppy dopo aver letto due dispensine arroganti ci crediamo in diritto di criticare colui che  nonostante le sue contraddizioni o forse proprio per questo, ha reso non solo l’Italia, ma il mondo intero un poco più umano.

Narrare è un po’ come Nulla rosa est,  quanti personaggi  ho incontrato, da Ghino di Tacco che con pane ed acqua (placebo), guarisce  l’abate Cliny che preso dalla preoccupazione maggiore della prigionia dimentica il mal di stomaco. Dal dominio del vizio di Ciappelletto al trionfo della virtù di Griselda Ho scoperto che in ognuno di noi si può nascondere un Primasso e che leggendo una delle più belle e sensuali pagine del decameron,l’impresa più difficile come dice il conte Guido.. è di colui che sappia vincere prima che il nemico se stesso Il rapporto amoroso in cui l’uomo da un lato soffre il travaglio della passione e l’attrazione della carne e dall’altro esalta la castità dell’oggetto amato. Ripiegato in se stesso, l’io dolente s’interroga, riflette sul tempo, sulla morte e sulla vanità dell’uomo e delle cose, oppresso dall’incombente caducità, non può che riconoscere:  quanto piace al mondo,  è breve sogno .

Sorties dispensae e leggo:Facesti come quei che va di notte che porta il lume dietro e sè non giova…del resto mi comporterò come  i rettori e i condottieri che mettono nel mezzo le forze più deboli..così sogno i professori e gli educatori.

Mi chiedeva quale era il motivo della mia passione per la letteratura, mi creda non lo so, o forse il semplice fatto che una buona lettura è un ottima terapia per ogni malanno; riapro a caso il libro e vi leggo: ….considerate la vostra semenza fatti non foste per vivere come bruti ma per seghir virtute e  canoscenza …..

                                                                               grazie ancora intanto io speriamo che mela cavo

 

 

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